Le Rogge di Zogno

Edizione promossa dall’Archivio Storico S. Lorenzo di   Zogno, Tipografia F.lli Giovanzana (Cisano Bergamasco).

imgQuesto libro descrive l'origine e l'evoluzione storica di numerosi opifici artigianali e industriali sorti a partire dalla fine del XV secolo a Zogno su una roggia artificiale lunga 2,5 chilometri e nota come roggia Traini-Brembati.Gli opifici in questione consistono di mulini, peste, cartiere, magli, torchi, concerie, fucine e segherie tutti rigorosamente funzionanti con l'acqua del fiume Brembo.

Il massimo propugnatore, tra il XVI e il XVII secolo, di questo sviluppo economico e industriale a Zogno fu il conte Francesco Brembati, nato ed abitante a Bergamo in Città Alta ma proprietario di una grandiosa casa di villeggiatura nel centro di Zogno dove passava gran parte dell'estate con la famiglia.

E' molto sorprendente il numero di personaggi zognesi, di altri paesi brembani e di Bergamo, tutti influenti dal punto di vista economico, che il conte Brembati contatta e coinvolge per costruire tale roggia e alcuni degli opifici annessi. Per il fatto di essere anche ambasciatore politico il conte Brembati scriveva molto.

Questo fu uno dei motivi che lo indusse a costruire la prima cartiera della valle Brembana, chiusa definitivamente solo alcuni anni fa.

Un altro opificio, il cosidetto Mulino del Capo in via Locatelli, è invece ancora oggi funzionante per dimostrazioni tecniche e culturali. In questo studio vengono indagate altre tre rogge, sempre nel territorio zognese, di importanza più contenuta ma sempre ragguardevole che permettevano di svolgere altre attività artigianali simili. La ricerca ha anche permesso di riscoprire e ricostruire fedelmente le tecniche e I meccanismi grazie ai quali l'acqua in caduta libera poteva azionare questi opifici.

Tali tecniche e meccanismi risultano comuni a tutti gli opifici simili presenti da antica data in tutta la valle Brembana anche se distribuiti sul territorio in modo isolato e di dimensioni più modeste rispetto agli edifici di Zogno.


Esempio di pesta idraulica (all’occorrenza   manuale) ricostruita in base a documenti del XVI secolo


Resti della cartiera di Ambria nel 1982


Il cilindro d’Olanda usato nella cartiera di Zogno


Mappa di Grumello de Zanchi del 1825 con l’antico ponte di Zogno sul Brembo